Giudice amministrativo e regolazione del settore dell’energia

Abstract

Il presente lavoro si inserisce nell’ampio dibattito sul sindacato sulla discrezionalità tecnica delle autorità indipendenti con l’obiettivo di porre in luce come l’intensità del controllo giurisdizionale – con particolare riferimento alla funzione regolatoria dell’ARERA in relazione al settore dell’energia – risulti fortemente influenzata dal suo diverso atteggiarsi in funzione della struttura del potere in concreto esercitato e, dunque, della sua inerenza o meno alle scelte concernenti la definizione dell’assetto degli interessi in gioco. Esso si propone di indagare il rapporto tra giurisdizione e poteri di regolazione a partire dall’idea dell’esistenza di una tensione tra forza del potere e forza della ragione, rispetto alla quale proprio il controllo giurisdizionale svolge un ruolo essenziale al fine di permettere all’argomentazione razionale di svolgere appieno la propria funzione di riconoscimento, incidendo dunque sulla legalità sostanziale dell’azione amministrativa. L’indagine si sviluppa perciò a partire dall’analisi dei poteri dell’ARERA e della natura delle situazioni giuridiche soggettive vantate dai destinatari della regolazione nel settore dell’energia e si concentra sulla ricostruzione dei principali indirizzi elaborati dalla dottrina e dalla giurisprudenza in ordine al sindacato sulla discrezionalità tecnica con l’obiettivo di delineare, sulla base delle recenti pronunce rese dal giudice amministrativo nell’ambito delle controversie sui poteri regolatori, prescrittivi e sanzionatori dell’ARERA, i possibili spazi per un sindacato pieno di maggiore attendibilità.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.3328
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