Abstract
Il principio di uguaglianza, come largamente accettato, contiene sia il profilo dell’uguaglianza formale – vale a dire il divieto di discriminazioni ingiustificate – che quello sostanziale, sostanzialmente coincidente con la realizzazione delle condizioni di emancipazione dei soggetti svantaggiati. In questa seconda prospettiva, il principio di uguaglianza è stato enfatizzato più per il suo rilievo politico che di costruzione dei compiti dello Stato e di regime dell’attività dei soggetti privati.
Tramontate, con l’affermazione dell’ideologia neoliberale, della globalizzazione del mercato e della tecnologia, le spinte politiche che sostenevano la domanda di uguaglianza come pretesa nei confronti dello Stato ed a fronte della crisi fiscale dello Stato, il principio di uguaglianza ha sofferto una radicale eclissi.
Si tratta di un dato confermato dall’affermarsi della riflessione sulle singole disuguaglianze. Queste ultime identificano la persona sulla base dei suoi rapporti economici o dei suoi specifici ruoli sociali, spezzandone l’unità. L’uguaglianza sostanziale smette, quindi, di essere una pretesa generale della persona, centrale nell’ordinamento, per lasciare posto ad azioni positive rispetto ad alcuni ruoli specifici che la persona recita nei rapporti sociali ed economici.
Il dibattito giuridico ha seguito puntualmente questa nuova direzione; chi si è dedicato al tema dell’uguaglianza sostanziale lo ha fatto ponendo il tema come domanda politica.
Sembra necessario, invece, porsi il problema del rilievo del principio di uguaglianza sostanziale come norma giuridica.
Metodologicamente, ci si propone di indicare quali siano gli elementi di cambiamento dell’ordinamento di rilievo ed indicarne il ruolo quanto al problema dell’uguaglianza.
Lo scopo del saggio è quello di indicare il rilievo propriamente giuridico dell’uguaglianza, collocandolo nella dinamica dei diritti fondamentali nella loro relazione con la Repubblica. In questa prospettiva, se nei diritti fondamentali si trattiene permanentemente una porzione della sovranità, l’uguaglianza è la misura del compito – dell’insieme degli enti pubblici e privati – di rendere disponibili prestazioni necessarie al godimento dei diritti fondamentali. Ne derivano conseguenze chiare sul regime giuridico dell’attività dei privati, sull’organizzazione e sul potere pubblico, ed una riaffermazione del ruolo centrale dei diritti fondamentali nella Costituzione e come punto di tenuta rispetto all’impoverimento delle garanzie – dei diritti e dell’uguaglianza – che la trasformazione dell’ordinamento ha portato con sé.
TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Copyright (c) 2022 Luca R. Perfetti