Abstract
L’analisi del saggio di Maria Cristina Cavallaro consente di sviluppare alcune considerazioni critiche su una tematica solo apparentemente autonoma, che concerne il rapporto tra “populismo penale” e attività amministrativa. Tale rapporto documenta l’emergere sempre più evidente di un “populismo amministrativo” le cui caratteristiche si ricollegano proprio alla lucida riflessione sul diritto amministrativo “del nemico”, che assume anche per tale profilo una valenza generale.
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