Emergenza pandemica, precauzione e sussidiarietà orizzontale

Abstract

L’emergenza pandemica da Covid-19 ha presentato e presenta numerosi spunti di riflessione per gli studiosi del diritto amministrativo. Nell’ambito di una molteplicità di possibili percorsi di indagine, il saggio analizza l’impatto dei principi di precauzione e sussidiarietà orizzontale sulle scelte di gestione dei rischi da Covid-19. Sotto un primo aspetto, l’emergenza COVID-19 si è caratterizzata, fin dall’inizio, per l’assenza di certezze scientifiche sulla prevenzione e gestione dei rischi per la salute umana. Del resto, nel solco della teorizzazione sociologica della “società del rischio”, la tradizionale deferenza del diritto ai portati tecnico-scientifici è entrata in crisi di fronte ai casi di incapacità della scienza di fornire risposte certe sulla dannosità o meno di numerose attività. L’emergenza coronavirus rilancia quindi l’esigenza di configurare correttamente i rapporti tra scienza, politica e amministrazione. Parallelamente, le tendenze neopubblicistiche in atto, talora sfocianti in forme di pubblicizzazione delle relazioni sociali di rilievo generale, rischiano di determinare la pretermissione della sussidiarietà orizzontale dal dibattito sulla gestione dei rischi pandemici. Ciò stride con la centralità del coinvolgimento dei privati nei percorsi di certificazione della sicurezza, come nel caso del ruolo della laboratoristica privata nei processi di screening di intere categorie della popolazione attraverso test molecolari (c.d. tamponi) e di tipo sierologico.

 

The Covid-19 pandemic emergency offered and offers several opportunities for scholars of administrative law. Among various possible investigation, the essay analyses the impact of the precautionary and horizontal subsidiarity principles on the Covid-19 risk management. On the one hand, the COVID-19 emergency was characterized, from the beginning, by the absence of scientific certainty on the prevention and management of risks for human health. On the other hand, in the wake of the sociological theorization of the “risk society”, the traditional deference of the right to technical-scientific contributions has entered into crisis when science is not able to provide certain answers on the harmfulness or otherwise of numerous activities. The coronavirus emergency therefore re-launches the need to correctly configure the relations between science, politics and administration. At the same time, current neo-publicist tendencies, sometimes resulting in forms of publicity of social relations of general importance, are likely to lead to the pretermission of horizontal subsidiarity from the debate on pandemic risk management. This clashes with the centrality of the involvement of private individuals in security certification processes, as in the case of the role of private laboratories in the screening processes of entire categories of the population through molecular (so-called swabs) and serological tests.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.2262
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