Abstract
Consistenti e perduranti incertezze ricostruttive connotano i tratti teorici e le modalità operative della legittimazione ad agire nel processo amministrativo di legittimità. Le ragioni possono essere individuate, almeno, nella difficoltà, storica e teorica, di definire canoni condivisi per condurre le verifiche di qualificazione e differenziazione degli interessi protetti, nella incidenza sulla ricostruzione della figura del limitrofo istituto processual-civilistico e nei retaggi della cultura pandettistica nell’ambito della riflessione in materia di rapporto giuridico amministrativo.
Lo scritto analizza ciascuno di questi profili, provando a rileggerli alla luce del principio di libertà dell’individuo nell’ordinamento, quale fonte di immediata legittimazione ad agire avverso il potere pubblico esecutivo.
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