Amministrazione per fini pubblici e responsabilità

Abstract

Lo sviluppo dell’emergenza si è inevitabilmente riflesso sul concetto stesso di diritto, quale categoria che esprime come l’intero impianto normativo è interpretato ed attuato. L’interesse pubblico si è improvvisamente mostrato come bisognoso di definizione concreta, sottolineando il suo essere inscindibilmente legato all’effettivo soddisfacimento dei bisogni della collettività. Le aspettative del popolo sovrano si sono concentrate nel Testo costituzionale e sulla necessità di una seria programmazione della sua attuazione. Si cerca un approccio all’interno di una logica nuova che abbandona il primato di liberalizzazione, mercato ed efficienza per riportare l’attenzione sulla persona nella sua integralità e, in particolare, all’insieme delle libertà e dei diritti fondamentali che l’ordinamento giuridico riconosce e si impegna a garantire. Diviene così innegabile il ruolo della programmazione che, partendo dalla analisi dei bisogni della collettività, consenta di impostare nel modo migliore possibile l’attività amministrativa al fine di soddisfare l’interesse pubblico. Proprio la seria programmazione potrebbe costituire quel parametro di oggettività che può consentire il controllo dell’attività politica ed amministrativa al fine di garantire non soltanto la legittimità delle azioni ma, altresì, la rispondenza delle stesse all’attuazione doverosa del Testo costituzionale. Dinanzi ad un ritenuto disallineamento tra potere e responsabilità, lo scritto è volto, ripercorrendo il solco tracciato dal mugnaio di Postdam, a cercare il giudice di Berlino.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.2922
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