Abstract
La sostituzione delle autorizzazioni non discrezionali con il diverso modello del controllo ex post di attività liberamente avviate continua, a distanza di quasi trent’anni dalla sua introduzione, a produrre negli interpreti una sorta di spaesamento. Anche dopo che il comma 6-ter dell’art. 19 della legge 241 ha segnato la fine della ricerca affannosa di qualcosa da impugnare i modelli culturali tradizionali continuano ad emergere, specie con riguardo alla non ancora del tutto metabolizzata decadenza del potere di controllo e divieto. La Corte Costituzionale, recependo le letture più liberali e innovative, chiarisce che la fase amministrativa è solo una parentesi “a tempo” della s.c.i.a., modello non riducibile a logiche integralmente di diritto amministrativo; e che la riduzione della tutela del terzo in sede di giurisdizione amministrativa è compatibile con i principi costituzionali. Lo scritto, nell’analizzare la recente giurisprudenza in materia, ripropone l’idea, ora avallata dalla Corte Costituzionale, che il processo non può far rivivere poteri che andavano esercitati entro un termine perentorio già interamente decorso nel momento della proposizione del giudizio. L’apparato rimediale risultante dalla corretta lettura del comma 6-ter, anche alla luce delle innovazioni volute dalla legge 124 del 2015, è lo specchio fedele della disciplina sostanziale. Le garanzie giurisdizionali per il terzo, come ricorda del resto la Corte, non si esauriscono davanti al giudice amministrativo, ma sono completate dalla fondamentale tutela civile dei diritti.
The replacement of non-discretionary authorizations with the different model of ex post control of freely started activities continues, almost thirty years after its introduction, to produce in the interpreters a sort of disorientation. Even after paragraph 6-ter of the art. 19 of Law 241 marked the end of the search for a measure to challenge, traditional cultural models continue to emerge, especially with regard to the not yet completely metabolized decadence of control and prohibition powers. The Constitutional Court, assimilating the most liberal and innovative interpretations, clarifies that the administrative phase is only a parenthesis of the discipline of s.c.i.a. and that the limitation of judicial protection of third parties is compatible with constitutional principles. The paper reiterates the idea that the judgment cannot dredge up elapsed powers. The protection system resulting from the correct interpretation of paragraph 6-ter, also in the light of the innovations required by law n. 124 of 2015, is the faithful mirror of the substantive rules. The jurisdictional guarantees of third parties rights, do not end with the administrative process, but are completed by the civil enforcement of rights.
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