Funzionamento, funzione e finalità dell’organizzazione europea del credito e della moneta

Abstract

L’attenzione rivolta dalla Rivista al tema dell’organizzazione ha avviato un vivace dibattito con inediti spunti di discussioni sui tratti e sui modelli che gli assetti assumono (o dovrebbero assumere) sia nell’ambito pubblicistico che in quello privatistico. La teorizzazione oramai non più esplorativa che pone al centro la sovranità popolare come criterio di costruzione e finalizzazione delle istituzioni repubblicane trova importanti e ulteriori declinazioni, come ad esempio nella doverosità dell’organizzazione dell’azione amministrativa o come fondamentale controlimite costituzionale ad ogni progetto sovraordinato che non si conformi alla sistematica che origina dalla dimensione normativa della persona. Il quadro descritto è lo sfondo nel quale si ricostruisce una storia recente, connotata da due crisi profonde (una di natura finanziaria, l’altra di origine sanitaria) che nell’arco di un decennio hanno determinato, anche sul piano organizzativo, profondi mutamenti che presentano interessanti tratti comuni. La linea ricostruttiva parte dai contributi che la Rivista ha pubblicato sugli assetti preposti al governo della moneta e del credito, con l’intento di fornire – in un dialogo aperto con gli studi afferenti a questo settore -, per un verso, una sintesi dei principali e innovativi meccanismi di governo e di regolazione che sono stati introdotti nella recente stagione a livello europeo, e per altro verso, di illustrare le principali criticità che sono emerse sotto il profilo del loro funzionamento e del corretto esercizio funzionale. Pur essendo questa una fase ancora in evoluzione, i modelli che si delineano presentano limiti di coordinamento e di uniformità della funzione di non facile soluzione: per tali ragioni, si è proposto un terzo parametro di analisi che accanto al funzionamento e alla funzione identifichi finalità esterne all’orizzonte mercantilistico-economico. Una prospettiva «deontologica» che riporti al centro di ogni politica economica la tutela dei diritti inviolabili della persona, significa assicurare una convergenza non solo al dato positivo dei principi sui quali ogni Carta e Trattato si fonda, ma rappresenta una garanzia di stabilità del sistema stesso - rispetto alla dinamicità delle attività economiche - nei limiti in cui quest’ultimo accoglie e si ispira alla realtà verso cui si rivolge: in termini «ontologici», l’organizzazione esiste in funzione dell’ordine giuridico della società, costituito dai diritti della persona.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.2932
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