Abstract
Il numero dei pensatori ebrei (filosofi, rabbini o teorici di discipline accademiche) nell’Italia novecentesca è relativamente esiguo, e ben pochi in questo sparuto drappello hanno inteso sviluppare una specifica ‘filosofia ebraica della religione’ o una ‘filosofia della religione ebraica’, come invece troviamo in altri ambiti linguistico-culturali in Europa, in America o in Israele.