Abstract
Il saggio parte dalla ricerca di senso che anima la visione teologica di Sergio Quinzio, pur nella contrapposizione tra la creazione e Dio stesso, di cui Quinzio propone una concezione drammatica, anche se non totalmente tragica. Il cristianesimo è un fatto accaduto nella storia ma si colloca al di fuori della vicenda umana; è una sorta di prosecuzione dell’azione di Dio dopo la creazione. Per Quinzio l’essenza del cristianesimo sembra tuttavia perdersi man mano che la religione si separa dall’idea di Salvezza e diventa un fatto etico, solidale, “mondano”. Viene inoltre ricordato il tema del Male nella storia, nell’attesa della Redenzione apocalittica che metterà fine all’uno e all’altra.

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