Doveri amministrativi di risultato e doveri amministrativi di comportamento (a proposito di un recente saggio di Massimo Monteduro)

Abstract

Il presente contributo si inserisce nel dibattito che in questa Rivista prende le mosse dall’importante saggio di Massimo Monteduro, con cui l’Autore formula una argomentata proposta ricostruttiva sul rapporto tra doveri inderogabili dell’amministrazione e dirittiinviolabili della persona, ricavando i primi dal nucleo essenziale dei secondi. Nel condividere quindi la prospettiva che fonda l’agire amministrativo sul dovere quale situazione giuridica soggettiva originaria in capo alle pubbliche amministrazioni, nel presente lavoro si analizzano criticamente taluni aspetti della ricostruzione di Monteduro, al fine di mostrare come essa possa risultare applicabile con maggiore possibilità di successo quando si consideri innanzitutto la doverosità dell’agire amministrativo che corrisponde al comportamento che il funzionario pubblico deve tenere in ragione dell’ufficio che ricopre. Viene infatti mostrato, per un verso, come tale doverosità integri il presupposto di ogni ulteriore dovere di chi esercita la funzione, garantendo un approccio alla fattispecie amministrativa unico e funzionale alle esigenze del destinatario dell’agire amministrativo; per altro verso come essa, in ragione del suo fondamento costituzionale, presenti carattere di inderogabilità. La prospettiva offerta, che colloca la doverosità comportamentale in posizione prioritaria rispetto alla doverosità di risultato, risulta così particolarmente apprezzabile quando si consideri l’agire amministrativo volto alla realizzazione di un diritto fondamentale della persona, garantendo l’effettività della normache pone tale diritto.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.2935
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