Abstract
Il saggio che qui si propone indaga i termini della relazione tra giudice amministrativo e livelli essenziali delle prestazioni a partire dalla necessità di guardare oltre il piano di osservazione estrinseco, che esalta la centralità del profilo strutturale della categoria (quello prestazionale), e di cogliere la “sostanza” della formula dei lep, che impone di riguardare questi ultimi come un congegno di tutela dei diritti, teso ad agevolare e rendere operanti i meccanismi di esigibilità delle prestazioni che le pretese sottendono. Il formante giurisprudenziale rilevante è articolato su più livelli corrispondenti a quelli della composita filiera decisionale lungo la quale si snoda il processo determinativo e applicativo dei lep. Lo studio, che indugia in particolare sul comparto sociale, mostra una inattitudine della categoria dei lep a fondare il riconoscimento di pretese a soddisfazione certa e necessaria. Nondimeno, le soluzioni offerte dal giudice amministrativo appaiono rilevanti nella prospettiva della effettività giurisdizionale, muovendosi nel quadro di un sindacato che consente – come attualmente fa quello di legittimità – di offrire una tutela piena, sul versante dei poteri cognitori e decisori, alle posizioni azionate in giudizio.
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