Pienezza della tutela e modelli processuali differenziati

Abstract

L’evoluzione del processo amministrativo nel nostro ordinamento verso la sempre maggiore valorizzazione di una tipologia di tutela incentrata sulla soddisfazione della situazione giuridica dedotta in giudizio sembra aver portato, parallelamente, all’emergere di particolari modelli processuali differenziati. Modelli di matrice oggettiva, creati dal legislatore attraverso l’introduzione di un corpo normativo di deroga alle regole processuali ordinarie ovvero elaborati dalla giurisprudenza sulla base di specifiche disposizioni normative, i cui caratteri peculiari sono da ricercarsi, secondo quanto si espone nello scritto, nell’essere deputati alla protezione di un particolare interesse pubblico sensibile (ciò che giustifica deroghe al tradizionale modello di tutela di tipo soggettivo); nella presenza, in capo al giudice amministrativo, di poteri diversi e ulteriori rispetto a quelli ordinari, poteri che possono essere più ampi sia sotto il profilo cognitorio che sotto quello decisorio; nel particolare declinarsi dalla legittimazione a ricorrere, che può ricomprendere situazioni giuridiche differenti da quelle tutelate dinnanzi al g.a. o, comunque, ipotesi peculiari di legittimazione ex lege. Il lavoro si propone di esaminare il rapporto di tali modelli differenziati con il sistema ordinario di giustizia amministrativa. Come viene spiegato, la ratio di tali modelli va ricercata nell’evoluzione della giurisdizione amministrativa verso la piena applicazione del canone soggettivistico. Il passaggio da un processo incentrato sulla legittimità dell’atto, ad un processo il cui oggetto è la situazione giuridica soggettiva del ricorrente, può infatti lasciare scoperte esigenze ulteriori rispetto a quelle concernenti l’effettività della tutela di detta situazione soggettiva. La predisposizione da parte del legislatore, o, laddove la si reputi ammissibile, l’affermazione in via giurisprudenziale, di modelli processuali differenziati, risponde allora all’esigenza di sopperire a quelle che potrebbero essere le “zone franche” lasciate dall’affermazione di un modello processuale in cui la situazione giuridica del ricorrente rappresenti il fulcro sul quale la tutela si viene a conformare, il termine, cioè, su cui misurare l’esigenza di protezione che il processo deve assicurare.

The development of the judicial procedure before administrative Courts towards the effective protection of subjective juridical positions, has led to the concurrent increasing of different special judicial models, which are based on an objective standard of review. The paper suggests such special models provides a particular judicial control in order to avoid that a subjective standard of review could create areas in which judicial review is ineffective

https://doi.org/10.14276/2610-9050.2078
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