Abstract
«Questo intervento tenta di offrire tre spunti di riflessione sul complesso tema della democraticità delle istituzioni europee, alla luce delle innovazioni apportate dal Trattato di Lisbona.
Alcuni degli ultimi sviluppi normativi e istituzionali mostrano infatti come l’integrazione politica europea non sia in una fase totalmente ed esclusivamente recessiva, nonostante il suo recente sviluppo si collochi all’interno di un contesto economico di crisi profonda: costringendo le istituzioni politiche ed economiche a delle scelte gravose e impopolari, la crisi contribuisce ad amplificare l’idea di un’Europa dei tecnocrati e finisce con l’evidenziare soprattutto gli aspetti connessi all’integrazione economica e monetaria. Nonostante oggi gli strumenti giuridici di integrazione politica siano di più, più robusti rispetto al passato, e capaci di produrre dei risultati apprezzabili anche con riferimento al potenziamento del circuito rappresentativo, le istituzioni eurounionali scontano ancora, almeno in parte, una sorta di suggestione collettiva che fa percepire i processi decisionali come più opachi e il deficit democratico come più profondo di quanto in realtà non siano. »... (segue).