Abstract
«Più che in una nuova fase di crescita, l’Unione sembra essere entrata in una nuova fase della crisi. La retorica della ripresa che nella seconda metà del 2013 aveva cominciato a prendere il posto della retorica dei sacrifici si è già da tempo ampiamente esaurita.
È ormai chiaro che i contradditori e labili segnali di stabilizzazione dell’Eurozona vanno attribuiti prevalentemente alla riduzione del costo del lavoro e del welfare. La ripresa dove c’è - e non è il caso dell’Italia - è una ripresa a mezzo di impoverimento»... (segue).
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