Abstract
La dignità del detenuto rappresenta un “super-valore” dell’ordinamento penitenziario perché integra una condizione di effettività per i diritti della persona privata della libertà personale e, allo stesso tempo, è garantita da questi ultimi. Il contributo, muovendo dal rilievo che la dignità del detenuto, pur non bilanciabile, subisce indebite compressioni ad opera della prassi e della stessa normativa, ambisce a tracciare alcune linee di intervento tese ad assicurarne la piena tutela.

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