Servizi pubblici locali e società pubbliche nel quadro della Costituzione economica

Abstract

Con l’espressione servizio pubblico, fermo l’ampio dibattito dottrinale sulla definizione, può dirsi che si fa riferimento, in ultima analisi, all’esercizio di una funzione amministrativa finalizzata alla realizzazione di un interesse collettivo. Questo rende la gestione di un servizio pubblico, in astratto, difficilmente armonizzabile con il principio di concorrenza; ciò che, invece, si è reso necessario quando il legislatore ha deciso di affiancare, alle tradizionali forme di gestione dei servizi pubblici locali, il ricorso a società di capitali. Sin da subito si è posto il problema di armonizzare questo principio generale dell’economia di mercato con i caratteri del servizio pubblico, inevitabilmente legato all’indirizzo politico-amministrativo dell’ente che lo assume. Gli interventi legislativi sono stati numerosi e caratterizzati dalla necessità di far fronte ai rilievi che, in sede europea, venivano mossi a un modello che, in origine, appariva effettivamente poco compatibile con il principio di concorrenza, Dunque, una disciplina poco organica che ha fatto sì che il modello generale di società pubblica ne venisse in qualche modo inciso, così ponendo problemi che attengono anche al modello definito dalla Costituzione economica, che contempla l’intervento pubblico nell’economia e la proprietà pubblica delle società di capitali.

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