Consenso e accountability

Abstract

Sin dagli albori del nuovo millennio, la rapidissima diffusione del web ha stravolto ogni aspetto della quotidianità, forse anche in modo latente. Il world wide web costituisce uno strumento in grado di colorare di nuove sfumature la libertà di espressione del pensiero, di esplorare l’ignoto e di trovare risposta ad ogni quesito.

Tuttavia, la fruizione di questo incredibile strumento ha un prezzo: la dazione totale dei personal data ed il conseguente annullamento della privacy. Navigando in Internet, infatti, si rendono disponibili ad una platea indefinita di destinatari, i “dati personali” di ciascun utente. Tale espressione potrebbe allora risultare ossimorica: cosa rimane di “personale” nei dati immessi in rete? La diffusione dei dati sensibile apre la strada ad un’ulteriore questione: chi detiene il controllo e, dunque, chi è responsabile di tale diffusione?

La risposta a tali quesiti rende necessario esaminare la natura dei dati immessi in Rete nonché la fitta trama del sistema di accountability va che delineandosi nella giurisprudenza delle Corti nazionali e sovranazionali.

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