Abstract
L’articolo si propone di approfondire le potenzialità della sussidiarietà orizzontale per il superamento delle disuguaglianze nelle aree interne del Paese e nelle periferie urbane, entrambe caratterizzate da condizioni di disagio suscettibili di limitare il godimento dei diritti sociali.
A tal fine, l’analisi muove dall’inquadramento delle politiche pubbliche adottate per lo sviluppo socio-economico delle due dimensioni territoriali in esame, che, seppure connotate da problematiche di diversa natura ed origine, risultano accomunate dai benefici ritraibili dall’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118 co. 4 Cost.
Le declinazioni del principio in esame variano sensibilmente a seconda del perimetro territoriale considerato, potendosi realizzare: per le aree interne, attraverso strumenti che favoriscono, mediante un approccio place-based, il protagonismo delle comunità locali nella definizione e nell’attuazione degli interventi valorizzandone il potenziale di sviluppo endogeno; per le periferie urbane, attraverso l’implementazione dei modelli collaborativi e di amministrazione condivisa già sperimentati in alcune realtà locali, nonché con la promozione delle pratiche riconducibili al paradigma della sharing economy.
Delineato lo strumentario di cui gli enti locali possono avvalersi per promuovere il contributo della società civile, la ricostruzione del quadro costituzionale - in particolare le connessioni della sussidiarietà orizzontale con il principio pluralista, solidarista e di uguaglianza sostanziale - consentirà di concludere per la necessità di politiche pubbliche volte a favorire l’attivismo civico per lo sviluppo dei territori.
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