Riflessione sui rimedi (preventivi o successivi) previsti dall’ordinamento alle ipotesi di inesecuzione del giudicato amministrativo da parte dell’amministrazione

Abstract

Nell’ambito dell’effettività della tutela giurisdizionale del privato, il contributo approfondisce un tema delicato e complesso legato alle ipotesi di inesecuzione del giudicato amministrativo da parte dell’amministrazione, ossia la scarsa propensione dell’amministrazione soccombente a conformarsi alle sentenze del giudice amministrativo. Il contributo, infatti, offre spunti di riflessione in ordine a eventuali rimedi sul piano processuale offerti dall’ordinamento al privato per scongiurare ex ante (ossia, già nell’arco del processo cognitorio) che accada tale situazione (rimedi preventivi) o, una volta verificatasi l’inadempienza, per ottenere ex post (a processo cognitorio conclusosi) tutela piena ed effettiva, senza tralasciare le eventuali conseguenze di tale condotta (in termini di responsabilità amministrativo-contabile) posta in essere dalle autorità amministrative (rimedi successivi). Rimedi che, chiaramente, si collocano al di là del giudizio di ottemperanza o del potere esercitato dal commissario ad acta o, sebbene di tutt’altra natura, degli effetti dello strumento processuale dell’astreinte, che rimangono sicuramente ancore di salvezza che il legislatore offre al privato, seppur con le loro indiscusse criticità.

Rimedi, ancora, che, tuttavia, non sono facilmente utilizzabili dal privato in quanto legati alla particolarità che connota le dinamiche del giudizio amministrativo- approfondite nel contributo - di tipo fortemente impugnatorio che ricalcano essenzialmente quelle del dialogo sostanziale tra privato e amministrazione.

https://doi.org/10.14276/2610-9050.3329
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