Abstract
Il rinnovato dibattito sull’organizzazione economica privata di interesse pubblico ha portato a soffermarsi sulle ragioni delle deviazioni delle regole nelle organizzazioni, in una rilettura del rapporto tra svolgimento dell’attività d’impresa, organizzazione, ruolo dell’autorità. Quando l’agire negoziale si intreccia con interessi pubblici, benché si continui ad utilizzare il modello privatistico di diritto comune, la connotazione degli interessi generali di cui diventa portatore incide sulla organizzazione contrattuale e, in alcuni casi, sulla causa stessa del contratto: in tal modo lo strumento societario diventa il punto di convergenza di diversi interessi che non sono più assorbiti dal solo interesse sociale. Nell’esercizio dell’impresa privata di rilievo pubblico si assiste ad un rapporto dialettico tra autonomia privata e intervento pubblicistico dove l’autonomia privata viene regolata e spesso limitata da regole amministrative. Le alterazioni dell’autonomia privata nelle organizzazioni economiche private sono regole pubblicistiche applicate a favore di una pluralità di soggetti (i risparmiatori, i consumatori, i giocatori) che vantano diritti inviolabili e che legittimano l’esercizio del potere pubblico. La scelta della organizzazione determina il modo di svolgimento dell’attività e le scelte organizzative che vengono fatte sono strumentali alla realizzazione di determinati fini. Quando c’è un esercizio privato di pubbliche funzioni occorre rendere compatibile la realizzazione dell’interesse pubblico con il fine perseguito dal privato, attraverso alterazioni di tipo organizzativo. La previsione di una organizzazione diversa e più incisiva (sia che si tratti delle regole del capitale in ambito bancario, sia che si tratti delle dettagliate regole procedurali nelle società quotate, sia che si tratti di proteggere il consumatore nel gioco e nella scommessa, sia che ci si riferisca a tutti gli intermediari che operano nel mercato finanziario) consente di superare la contrapposizione degli interesse in quanto la previsione di un insieme di regole che incidono sull’organizzazione di una attività d’impresa sono funzionali alla protezione e massimizzazione dei diritti che quella determinata organizzazione privata di interesse pubblico persegue.
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