Abstract
L’articolo mostra come uno dei principali, più antichi e resistenti dogmi che la dottrina ha tradizionalmente associato alla teoria dell’organo, ossia la fictio della c.d. immedesimazione organica, non sia difendibile nel quadro dei principi costituzionali sull’amministrazione pubblica. L’immedesimazione organica, consistendo in un’artificiale de-umanizzazione che dissolve la soggettività e nega l’alterità del funzionario persona rispetto all’ente pubblico nei rapporti giuridici con i cittadini, appare incompatibile con il primato della persona umana fuori e dentro l’organizzazione amministrativa. Nelle conclusioni, viene proposta un’ipotesi di lavoro per una teoria dell’organo depurata dal dogma dell’immedesimazione organica e revisionata nella sua configurazione.
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