Abstract
Tra le trattazioni del tema metafisico-teologico nella prima metà del Novecento italiano, la posizione di Pantaleo Carabellese mostra una sua specifica peculiarità, che è stata ribadita anche da studi recenti. Partito dalle posizioni del maestro Bernardino Varisco, Carabellese articola una propria proposta teoretica che denomina “ontologismo critico” e che verrà variamente interpretata e sviluppata dai suoi allievi, quali Giuseppe Semerari, Rosario Assunto e Teodorico Moretti Costanzi. Soprattutto quest’ultimo è particolarmente interessato alle valenze filosofico-religiose della filosofia di Carabellese, sviluppandole in una originale proposta “neo-francescana”, più specificamente “neobonaventuriana”, a sua volta approfondita dai propri allievi, tra cui Tina Manferdini, titolare, tra i primi, di una cattedra di filosofia della religione, nell’ateneo bolognese in cui aveva insegnato anche il maestro, e Edoardo Mirri, per molti anni docente di filosofia teoretica nel capoluogo di regione umbro.
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