Abstract
Come altri in Europa, Giulio Andreotti nutriva riserve di natura sostanziale nei riguardi dell’unità tedesca, tuttavia in nessun momento cercò d’impedirla e fece del suo meglio per legare la nuova Germania all’integrazione europea. Preoccupazioni per gli equilibri in Europa e per la perestrojka. Timori di un ridimensionamento del ruolo internazionale dell’Italia. Le critiche in Germania e le delusioni di Kohl per l’amico Andreotti.
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