Abstract
La riforma della pubblica amministrazione è un obiettivo finale del PNRR nella misura in cui un guadagno di efficienza della macchina amministrativa è necessario all'incremento di produttività dell'economia italiana che è lo scopo principale del piano. Essa è però anche uno obiettivo strumentale perché la realizzazione degli obiettivi finali richiede un incremento dell'efficacia amministrativa pubblica. Tenendo conto dei risultati sempre parziali delle riforme strutturali della pubblica amministrazione iniziate negli anni '90, il Governo ha scelto di non continuare su quella strada, ma di concentrarsi sulla semplificazione di specifiche procedure, sull'accorciamento delle scadenze decisionali, sul supporto di staff e competenze agli enti locali nella implementazione, su una nuova gestione del personale pubblico, e su una governance che permette al Governo di sostituire gli uffici pubblici di ogni livello quando rallentano la procedura esecutiva. Tutto questo è incluso in una cornice complessiva di digitalizzazione che dovrebbe fornire i canali per l'efficientamento. Il rischio di questa strategia è che il forte orientamento alla capacità di spesa spinga a trascurare la qualità della spesa, cosa che invece sarà cruciale quando le risorse pubbliche torneranno ad essere scarse.
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