Abstract
Il presente lavoro ripercorre in sintesi il dibattito circa l’esistenza di un diritto commerciale nell’esperienza giuridica romana, offrendo qualche nuovo spunto di riflessione sul banco dell’argentarius. In particolare si esaminano le fonti, giuridiche e non, che trattano dell’attività dell’argentarius, e concentrando lo sguardo sull’obbligo di esibizione dei conti da parte del banchiere di cui dà testimonianza il passo ulpianeo di D. 2.13.4.2-3, si giunge a porre in evidenza la complementarietà e/o concorrenzialità, in capo al padre e al figlio, di tale obbligo di edere rationes.
This paper summarizes the debate about the existence of a commercial law in the Roman legal experience, offering some reflections on the table of the argentarius. Particularly it has been analyzed the texts, legal and non-legal, that regard banking activities; to conclude with describing more concretely the obligation of edere rationes of private bankers, as evidenced by Ulpian, D. 2.13.4.2-3.
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