Abstract
Il contributo analizza la prospettiva dell’autonomia differenziata delle Regioni ordinarie in Italia alla luce della legge n. 86/2024, mettendo in evidenza i vincoli finanziari, normativi e macroeconomici che ne limitano l’attuazione effettiva. Partendo dal lessico del federalismo, la dimensione decisiva è quella fiscale, sia dal lato delle entrate (tributi propri e compartecipazioni) sia dal lato delle spese (fabbisogni standard e vincoli europei di bilancio). L’esperienza trentennale del settore sanitario fornisce un banco di prova: pur avendo ampliato formalmente il decentramento, i vincoli costituzionali ed economici hanno mantenuto un ruolo centrale dello Stato, riducendo la reale autonomia regionale. L’analisi conclude che un federalismo fiscale compiuto resta difficilmente praticabile e suggerisce di orientare il dibattito verso una maggiore equità nei criteri di riparto e un rafforzamento delle capacità amministrative regionali.

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