Abstract
La scelta metodologica e l’opzione ermeneutica prescelta è stata orientata ad individuare le implicazioni della disciplina dell’art. 2645 quater c.c. sul riconoscimento della libertà di costituire, in regime di autonomia, vincoli su beni, non soltanto per il perseguimento di utilità riferibili alla proprietà immobiliare ma, anche e soprattutto, in ragione di interessi della persona. Un approccio incline a salvaguardare la flessibilità e la sussidiarietà funzionale sottolinea il limite al potere o alla facoltà del proprietario di individuare e fissare la destinazione funzionale del bene una volta che questa sia stata predeterminata dall’ordinamento. Il richiamo all’uso evoca il potere di godimento e, in particolare, le utilità che possono trarsi dal bene. Pertanto, un primo ordine di questioni attiene alla selezione delle utilità suscettibili di apprensione. Per esempio, si consente la trascrizione di vincoli di destinazione che sorgono a séguito dei c.dd. atti unilaterali d’obbligo a favore dei Comuni o delle Regioni. Ne sono un esempio i vincoli con i quali si destina un immobile a parcheggio, a usi agricoli o turistici. Inoltre, il vincolo può essere costituito da un impegno a non edificare per tutta la cubatura della quale si dispone, al fine di permettere a soggetti terzi di utilizzare la cubatura residua per poter edificare ad una cubatura superiore. I vincoli culturali di fonte negoziale possono essere utilizzati anche nell’àmbito delle convenzioni per la valorizzazione dei beni culturali. Un’ulteriore àmbito operativo è stato rinvenuto nel tessuto urbano dove si manifesta una complessità dovuta alla interrelazione non soltanto dei rapporti reali con l’apparato statale ma anche alle crescenti esigenze di socialità e di fruizioni di spazi comuni in una visione contemporanea della città alla quale non sono estranee una capacità progettuale e una connotazione programmatoria intesa a promuovere la coesione economica-sociale e la qualità della vita. Fra tali vincoli si annoverano quelli previsti negli strumenti urbanistici (in una dimensione solidaristica e di governo del territorio). Per esempio i contratti classificati e per alcuni profili qualificati di diritto pubblico o ad oggetto pubblico che si articolano a loro volta in sottocategorie in «contratti accessivi», «ausiliari» e «sostitutivi» di provvedimento nonché, piú in generale, l’attività contrattuale c.d. di diritto privato strumentale al perseguimento dell’agire funzionale per la promozione della persona.

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