Abstract
L’affermazione del risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi e la successiva attribuzione del potere di condanna al giudice amministrativo hanno posto il problema di individuare il modello di responsabilità da applicare in caso di azione illegittima dei pubblici poteri. Da una parte, l’art. 30 c.p.a. fissa alcuni degli elementi essenziali della fattispecie, senza però prevedere, al pari del codice civile, un sistema organico di tutela. Dall’altra, gli ondivaghi interventi della giurisprudenza, pur nella consapevolezza della diversità delle situazioni giuridiche di interesse legittimo e diritto soggettivo, sembrano ancorare la disciplina di diritto amministrativo a quella dell’illecito aquiliano. Si intenderà quindi analizzare benefici e problematicità connesse al ricorso ai modelli di responsabilità di derivazione civilistica (extracontrattuale e contrattuale, quest’ultima anche mitigata alla luce della teoria del contatto sociale qualificato) per valutare la possibilità di un’autonoma responsabilità di diritto pubblico.
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