Abstract
«Il bisogno di una profonda riflessione sul più recente cammino europeo nella materia sociale impone una previa presa d’atto circa lo stato già preoccupante dei diritti fondamentali, specie di quelli a proiezione collettiva, alla vigilia della crisi. Presso i giuristi del lavoro il grido d’allarme è scattato a partire da una certa interpretazione delle libertà economiche del Trattato, così come venuta emergendo nelle sentenze Viking e Laval . Bisogna, in effetti, prendere le mosse da lì per rinvenire una prima significativa minaccia ai sopramenzionati diritti, minaccia assai inquietante, se si considera l’inserzione dei diritti medesimi nella Carta di Nizza e altresì l’assoluta centralità del dialogo sociale, quindi, della contrattazione collettiva, della concertazione e della consultazione nell’architettura istituzionale dell’UE»... (segue).
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