Abstract
Il contributo, dopo aver ricostruito alcune linee del dibattito internazionale e italiano sui beni comuni e la loro disciplina giuridica, mira a vagliare alla luce delle fonti i tentativi di indicare nelle categorie romane di beni sottratti alla proprietà individuale possibili modelli per la disciplina dei beni comuni. Infine, si toccheranno due esempi tratti dalla storia medievale e moderna che mostrano come il ricorso a tali categorie romane per modellare la disciplina di fenomeni dell'attualità sia un'operazione da portare avanti con cautela.

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