M. Damonte, Homo orans. Antropologia della preghiera, Edizioni Fondazione Centro Studi Campostrini, Verona 2014, 305 pp.

Abstract

Marco Damonte non è nuovo a pubblicazioni che dimostrano una certa audacia: ne aveva dato prova col suo Wittgenstein, Tommaso e la cura dell’intenzionalità (Firenze Atheneum 2009), nel quale aveva “osato”, sulla scorta del cosiddetto tomismo analitico di matrice anglosassone, accostare il geniale austriaco all’Aquinate, operazione scandalosa tanto per una certa tradizione analitica, quanto per alcuni tomisti (certamente in Italia, ma non solo). Ne dà prova anche oggi, con un volume originale e coraggioso: perché tali sono le virtù intellettuali necessarie a riproporre oggi la tematica della preghiera, e farlo non per conservatorismo o per interesse archeologico, ma con autentico rigore filosofico, alla luce di categorie attuali, che ne mostrino la persistenza e pertinenza.

https://doi.org/10.14276/2532-1676/3203
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