Abstract
Per analizzare il caso italiano e confrontarlo – anche implicitamente – con quello degli altri paesi europei è necessario considerare innanzitutto le profonde trasformazioni che hanno toccato l’assetto della nostra magistratura nella seconda metà del Novecento, anche in conseguenza del processo di attuazione della Costituzione del 1948. Solo così, infatti, è possibile valutare le differenze fra l’assetto italiano e quello che prevale negli altri paesi europei e allo stesso tempo comprendere le difficoltà che qualunque tentativo di riforma è destinato ad incontrare.
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