Abstract
L'opera scientifica di Costantino Mortati viene esaminata da un duplice angolo visuale, relativo ai rapporti con la cultura giuridica italiana e tedesca del periodo fascista.
Nell'articolo, viene messa in luce, da una parte, l'originalità del pensiero di Mortati rispetto sia alla cultura giuridica del periodo liberale, sia alle correnti culturali vicine al regime fascista.
Dall'altra parte, viene sottolineata l'autonomia delle teorie, elaborate da Mortati, della costituzione materiale e del potere discrezionale rispetto agli orientamenti prevalenti tra gli studiosi tedeschi contemporanei.
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