Abstract
I saggi teologici di Sergio Quinzio, soprattutto Mysterium iniquitatis, sono una cornice narrativa fortemente apocalittica. Per Quinzio essere credente è il punto di partenza, non d’arrivo; il suo modo di credere è sempre problematico, anche se il suo punto di vista resta una Fede indefettibile, radicata nella Verità. Viene anche discusso il rapporto tra ebraismo e cristianesimo, che è uno dei grandi temi di Quinzio, carico di tensione drammatica. Fondamentale resta il tema della resurrezione dei morti, su cui da un certo momento convergono i tre monoteismi, ma che il Cristianesimo ha, per Quinzio, trascurato pur senza mai negarlo.

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