Abstract
L’uso da parte di Gramsci dell’espressione – ripresa da Labriola – “filosofia della praxis” rappresenta uno spostamento terminologico (da “materialismo storico”) che implica un contenuto complesso da indagare. Tutti i termini (materialismo/storicismo, filosofia/prassi) devono essere sviluppati nelle loro corrispondenze e connessioni interne. In particolare, il passaggio dalla “storia” alla “filosofia” è particolarmente rilevante: essi convergono attraverso la “prassi”. Questo articolo si concentrerà sul valore che l’espressione “filosofia della praxis” acquisisce grazie alle riflessioni di Gramsci. Si tratta di un significato innovativo, una svolta che il marxismo ha prodotto nella storia del pensiero. Ma allo stesso tempo, la “filosofia della praxis” è l’erede di un pensiero “operativo” che ha un lungo passato. Diventa così l’erede critico non solo di una tradizione, ma anche di alcuni dei momenti più importanti della storia del pensiero nel suo complesso, orientandolo verso un’immanenza assoluta.

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