Abstract
Un tratto davvero originale della proposta filosofica di Romano Guardini è la sua concezione dialettica del rapporto tra religione e fede. Una dialettica “polare” nell’ottica della sua distinzione tra le due tensioni dialettiche della polarità (Gegensatz) e della alternatività incomprimibile (Widerspruch).
Nel contributo, dopo una ricostruzione della visione guardiniana della genesi della religione, si analizza nelle varie tappe storiche la modalità con cui la dialettica religione-fede sia venuta realizzandosi secondo la lettura che ne fa il pensatore italo-tedesco. Ci si concentrerà soprattutto sul post-moderno che, per Guardini, è l’epoca della dialettica polare spezzata tra religione e fede. Questo è dovuto al fatto che nel post-moderno si assiste a una vera e propria “eclissi del religioso”, a un fare anti-iconico privo di immagini autentiche, a un trionfo dell’artificiale con la correlata espulsione del mistero. Un tempo escatologico con una “fede nuda” e non più sorretta dal religioso.