Nomina degli organi sociali di banche popolari tra principio di collegialità e c.d. centri di voto: la esasperata protezione della autoreferenzialità in un sistema bancocentrico
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Come citare

Samorì, G. (2015). Nomina degli organi sociali di banche popolari tra principio di collegialità e c.d. centri di voto: la esasperata protezione della autoreferenzialità in un sistema bancocentrico. Studi Urbinati, A - Scienze Giuridiche, Politiche Ed Economiche, 65(2-3), 325–362. https://doi.org/10.14276/1825-1676.406

Abstract

Considering an analysis about the grounds of illegitimacy of the appeal to the ‘voting centers’ and the risks of ‘self-referentiality’ by the power groups in shareholders’ meeting (as confirmed by the Appellate Court of Brescia on January 13, 2000; the Supreme Court of Cassation on December 13, 2002, n. 17848; the Court of Milano on January 13, 1988 and the Supreme Court of Cassation on May 30, 2008 n. 14554), the essay discusses the postal and electronic voting system, in relation with the simultaneous voting. It also examines scope and limits of articles 2538 (relating to cooperative societies) and 2370 (concerning s.p.a.) of the Civil Code, in relation with Articles 125 ss. of the T.U.F. and the EU directives.
Finally, all that should be considered in rebuttal to the judgment of the Court of Bologna (section for the enterprise), March 18, 2004, n. 899 (unpublished, but shown here for long segments), that chose an interpretation shared by the discipline of the two different corporate situations, which also appears untenable for reasons of unconstitutionality.


Richiamata l’attenzione sui motivi di illegittimità del ricorso ai c.d. centri di voto e sui rischi dell’autoreferenzialità acquisita in tal modo dai gruppi di potere nelle decisioni assembleari (così come confermato da varia giurisprudenza: App. di Brescia 13 genn. 2000; Cass. 13 dic. 2002 n. 17848; Trib. di Milano 13 genn. 1988; Cass. 30 magg. 2008 n. 14554) si discute del voto per corrispondenza e del voto elettronico in rapporto al metodo collegiale, e della portata e limiti degli artt. 2538 c.c. (relativamente alle società cooperative) e 2370 c.c. (relativamente alle s.p.a.) in rapporto agli artt. 125 ss. TUF e alle direttive comunitarie. Ciò anche in confutazione della sentenza del Tribunale di Bologna (Sezione specializzata per l’impresa) 18 mar. 2014 n. 899 (inedita, ma qui riportata per ampi tratti), la quale ha adottato un’interpretazione che accomuna la disciplina delle due differenti situazioni societarie, che pure appare insostenibile anche sulla scorta di motivazioni di incostituzionalità.

https://doi.org/10.14276/1825-1676.406
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