Abstract
Nell’articolo sono esaminati i passi che a giudizio del Lenel compongono il libro 7 Ad Plautium di Paolo, dedicato al furto (D. 19.1.36; D. 41.1.48 pr.-2; D. 47.2.67. pr.-5; D. 9.4.31). L’analisi si rivela interessante non solo per la ricostruzione del pensiero del Lenel, ma anche per un primo tentativo di comprensione di un’opera, i libri di commento paolino a Plauzio, ancora per molti aspetti oscura. Nella prospettiva, da un lato, di illustrare più compiutamente la figura di un grande giurista severiano; dall’altro, di tentare una ricostruzione dell’opera e del pensiero di un più oscuro giurista di età precedente qual è Plauzio, nei suoi rapporti con Paolo e con gli altri giuristi che sembrano interpreti di un singolarmente interessante ed articolato percorso di saperi.
The article examines the texts that, according to Lenel, compose the Book 7 of Paul’s Ad Plautium, on the subject of theft (D. 19.1.36, D. 41.1.48 pr.-2, D. 47.2.67 pr.- 5; D 9.4.31). The analysis aims both to rebuild Lenel’s thinking, and to understand the Paul’s Books Ad Plautium, that still presents many obscure aspects. Therefore it has been analyzed, on one hand, the figure of a great Severian jurist; on the other hand, the work and thought of Plauzio, in his relations with Paul and the other jurists who are exponents of an interesting path of knowledge.
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