Il matrimonio nel pensiero e nella prassi del Cristianesimo Occidentale
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Come citare

Cuneo, P. O. (2021). Il matrimonio nel pensiero e nella prassi del Cristianesimo Occidentale. Studi Urbinati, A - Scienze Giuridiche, Politiche Ed Economiche, 52(4), 419–496. https://doi.org/10.14276/1825-1676.1116

Abstract

Le fonti cristiane non ci consentono solamente di conoscere il pensiero della Chiesa in materia matrimoniale, ma anche di ricostruire il matrimonio nella società romana tardo-imperiale, che dall'istituto ben delineato con determinate forme. Questo ci viene confermato da una terminologia sempre più contrattuale: si parla, infatti, di contrarre matrimonio, di vincolo coniugale, che crea obblighi per entrambe le parti, di matrimonio come negotium, come pactio, come foedus, come conventio, come contractus, con un linguaggio sempre più tecnico. Né va dimenticato l'uso del verbo sociare e del sostantivo societas per indicare l'unione matrimoniale intesa come una società in cui i coniugi devono realizzare uno scopo comune, che è quello, essenzialmente, della procreazione dei figli. E questo fine viene espresso nelle tabulae matrimoniales, che non vanno considerate semplicemente degli instrumenta dotis con valore solo probatorio. Dai testi sappiamo - è vero che un ruolo rilevante era lasciato alla dote ed, in genere, ai rapporti patrimoniali fra i coniugi, ma le tavolette non si limitavano a questo. In esse veniva espresso il fine del matrimonio e, soprattutto, avveniva lo scambio dei consensi fra i coniugi attraverso la lettura di una formula matrimoniale e la successiva sottoscrizione. L'esigenza di pubblicità del contratto matrimoniale era poi garantita dalla firma dei testimoni.

Questo formalismo che si trova nell'epoca postclassica non va, però, visto come elemento di rottura rispetto al periodo precedente, in cui, secondo una consolidata dottrina il matrimonio era privo di forma. Nemmeno si può concordare con chi ritiene che l'evoluzione della disciplina matrimoniale sia dovuta all'influenza del pensiero cristiano, quando il cristianesimo, in realtà, non imponeva un modello radicalmente diverso da quello che gli veniva offerto dal diritto e dalla società romana. 

https://doi.org/10.14276/1825-1676.1116
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