Attuazione della direttiva 1999/44/CE "su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo": brevi riflessioni.
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Agostinis, B. (2021). Attuazione della direttiva 1999/44/CE "su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo": brevi riflessioni. Studi Urbinati, A - Scienze Giuridiche, Politiche Ed Economiche, 53(2), 125–156. https://doi.org/10.14276/1825-1676.1108

Abstract

L'attuazione della direttiva n. 1999/44/CE "su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo" offre al civilista alcuni spunti di riflessione. Nello scritto si esaminano le novità più significative contenute nel decreto legislativo n. 24/2002 con il quale è stato recepito nel nostro ordinamento il provvedimento comunitario: la previsione di un'unica patologia per gli acquisti di beni di consumo, "il difetto di conformità", e la tutela offerta al compratore di un bene difforme.

L'aspetto maggiormente innovativo è costituito dall'accoglimento di una nozione unitaria di vizio secondo l'impostazione già seguita dalla Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di beni mobili dell'li aprile 1980 (art. 35). Per agevolare la posizione del compratore sono stati indicati vari criteri in presenza dei quali il bene consegnato si presume conforme a quello pattuito nel contratto. L'introduzione di una sola anomalia, da tempo auspicata dalla dottrina italiana poiché ritenuta idonea a superare la problematica distinzione fra vizi, mancanza di qualità ed aliud pro alio, invero non sembra aver risolto tutti i dubbi e le contraddizioni presenti in materia ed in particolare non pare aver chiarito se la "non conformità del bene" equivalga alla diversità.

L'altro aspetto di particolare importanza concerne la tutela offerta al consumatore. All'acquirente di un bene difettoso è riconosciuto il diritto al ripristino gratuito della conformità dello stesso; la riparazione e la sostituzione, però, possono essere chieste solo al ricorrere di determinate condizioni. Se la previsione di simili rimedi supera l'atteggiamento di chiusura manifestato dalla dottrina e dalla giurisprudenza sull'ammissibilità dell' azione di esatto adempimento, i limiti posti al loro esercizio ne riducono notevolmente l'applicazione.

La scelta di un'armonizzazione minima, circoscritta ad alcuni aspetti della garanzia, non sembra idonea al raggiungimento dello scopo di semplificazione perseguito in ambito comunitario, in considerazione della particolare rilevanza delle tematiche escluse.

La circostanza che il legislatore dell'attuazione si sia limitato ad una pedissequa riproduzione della direttiva senza i necessari coordinamenti con le disposizioni  codicistiche in materia di garanzia per vizi della cosa venduta sicuramente aggraverà il compito dell'interprete, già peraltro non semplice.

https://doi.org/10.14276/1825-1676.1108
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