Abstract
Gramsci ha ridefinito il concetto di partito ampliandone la portata semantica, storicizzandone la nascita e identificandone le funzioni essenziali. Egli sosteneva che i partiti sono meccanismi cruciali per guidare ed educare la società, promuovendo obiettivi collettivi e universali e superando i ristretti interessi di gruppo. Gramsci ha sottolineato l’interazione tra partiti politici e Stato, considerando i primi sia come strutture statali embrionali, sia come strumenti per la formazione del consenso sociale. Inoltre, ha analizzato i rischi di burocratizzazione e di elitarismo all’interno delle organizzazioni di partito, soprattutto nei regimi autoritari. Esaminando i contesti storici e sociopolitici dell’Italia e dell’Europa, Gramsci ha illustrato come i partiti abbiano influenzato i sistemi politici moderni e le trasformazioni sociali. Le sue intuizioni sottolineano il duplice ruolo dei partiti nel guidare la partecipazione politica e nel mantenere l’ordine politico. Questa ricerca evidenzia l’importanza di Gramsci per la comprensione delle dinamiche dell'organizzazione politica e della teoria democratica.

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