Abstract
Per ragioni sia interne che esterne agli studi gramsciani le ricerche sul tema dell’egemonia hanno vissuto negli ultimi anni una rinnovata fortuna, mettendo in luce aspetti nuovi e quanto mai attuali della riflessione di Gramsci. All’interno di questo quadro ancora in parte da esplorare credo sia importante soffermarsi su un aspetto tanto trascurato dagli studiosi, quanto, a mio avviso, centrale, ovverosia quello del rapporto fra egemonia e cesarismo. Benché condensata in poche note carcerarie (ma presente già in nuce negli scritti precarcerari), l’analisi di questo fenomeno rappresenta un elemento rilevante dell’indagine gramsciana, che permette all’autore di cogliere l’essenza delle radicali trasformazioni che caratterizzano la scena politica fra Ottocento e Novecento. Nel mio saggio ho intenzione di fornire una trattazione generale ma al tempo stesso approfondita della questione, gettando luce sulla complessa costellazione di concetti a cui rimanda la categoria di cesarismo (crisi organica, rivoluzione passiva, concezione del mondo, partito) e sul quadro storico-politico che vi sta dietro (la modernità nella sua complessità).

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