Abstract
Il d.P.R. n. 177/2011 prescrive la certificazione dei contratti di lavoro come strumento per garantire l’utilizzo di personale specializzato in attività ad alto rischio infortuni, come quelle che si svolgono negli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento. La norma, sebbene chiara nella finalità di promozione di una migliore cultura prevenzionistica in un settore connotato dal forte pericolo di tragici eventi lesivi, ha generato, sin dalla sua introduzione, diverse perplessità, a partire dalla definizione dell’oggetto dell’obbligo certificatorio. Si tratta di dubbi che le note dell’INL n. 694 e 1937 del 2024 cercano di dipanare, fornendo un’interpretazione letterale e restrittiva del perimetro applicativo della previsione contenuta nel regolamento del 2011.
L’obiettivo del saggio è di verificare l’impatto di queste note, riflettendo sull’eventuale permanenza di criticità applicative, caldeggiando un’interpretazione estensiva dell’obbligo certificatorio in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, suggerita anche dalla valorizzazione dello strumento certificatorio in chiave di massima promozione della legalità in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.