Abstract
La recentissima sentenza con la quale la Suprema Corte ha confermato la condanna (doppia conforme) del RLS per omicidio colposo ai danni di un lavoratore ha sin da subito suscitato forti critiche da parte dei cultori della sicurezza del lavoro (penalisti e non). Con il presente scritto si intende quindi approfondire la legittimità di una possibile responsabilizzazione di tale figura lavorativa per delitti colposi di evento dannoso alle persone, valorizzando, da un lato, i dati normativi che regolano le prerogative del RLS; dall’altro lato, le concezioni inclini a superare un modello di responsabilità incapace di riflettere il frequente riparto tra doveri e poteri nell’attuale conformazione “organizzata” delle attività economiche
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