Raschini Maria Adelaide

Abstract

Nella prospettiva platonico-agostiniana di A. Rosmini, integrata da M.F. Sciacca, Maria Adelaide Raschini ritiene che l’uomo conosca la sua finitezza soltanto in virtù della consapevolezza che qualcosa gli manca e sempre gli mancherà: sapersi come limite ed essere consapevole dell’infinito potenziale che gli si apre e che lo connota come libero. Dopo aver così sostenuto che la libertà di scegliere ed agire è possibile solo su una base metafisica, contrastando l’antropologia materialistica, Raschini riconnette tale base metafisica alla tradizione cristiana, vista come una trasmissibilità concepibile solo in base al fondamento del pensare, laddove ella ritiene così di giustificare la tradizione in quanto problematica, non in quanto sterilmente autoreferenziale.

Parole chiave: Maria Adelaide Raschini, Tradizione cristiana, Platonismo agostiniano, Metafisica, Fondamento del pensare

 

In the Platonic-Augustinian perspective of A. Rosmini, integrated by M.F. Sciacca, Maria Adelaide Raschini maintains that man knows his finiteness only by virtue of the awareness that something is missing and will always be missing: to know oneself as a limit and to be aware of the infinite potential that opens up before him, which characterizes him as free. After asserting that the freedom to choose and act is possible only on a metaphysical basis, contrasting with materialistic anthropology, Raschini reconnects this metaphysical basis to the Christian tradition, seen as a transmissibility that can only be conceived based on the foundation of thought, where she maintains she justifies tradition as problematic, not as sterilely self-referential.

Keywords: Maria Adelaide Raschini, Christian tradition, Augustinian Platonism, Metaphysics, Foundation of thinking

https://doi.org/10.14276/2532-1676/5337
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