Pozzi Antonia

Abstract

Antonia Pozzi fu parte attiva del gruppo di giovani studiosi che faceva riferimento al filosofo A. Banfi, con il quale si laureò in Estetica nel 1935. Si dedicò intensamente alla poesia, alla fotografia, all’insegnamento, all’impegno sociale. La sua variegata opera è stata oggetto recentemente di molte iniziative editoriali e di attenzione critica. Per quanto riguarda la sua riflessione sulla religione, essa è segnata dalla distanza verso ogni confessionalismo, ma anche da un’apertura alla trascendenza, che nelle sue lettere e poesie si manifesta come sensibilità per l’Infinito: come si espresse ella stessa, il divino, un tempo ritenuto «un estetismo», le apparve infine come «una calma suprema», «una frescura limpidissima che permea di sé tutta la mia vita e mi fa blando il soffrire, trasognato il cammino e chiara e amica la morte».

Parole chiave: Antonia Pozzi, poesia, infinito, divino, calma suprema

 

Antonia Pozzi was an active part of the group of young scholars associated with the philosopher A. Banfi, with whom she graduated in Aesthetics in 1935. In her short life, she dedicated herself intensely to poetry, photography, teaching, and social commitment. Her varied work has recently been the subject of many editorial initiatives and critical attention. Regarding her reflection on religion, it is marked by a distance from any confessionalism, but also by an openness to transcendence, which in her letters and poems manifests as a sensitivity to the Infinite: as she herself expressed, the divine, once considered “an aestheticism,” ultimately appeared to her as “a supreme calm,” “a crystal-clear freshness that permeates my entire life and makes my suffering gentle, my path dreamy, and death clear and friendly.”

Keywords: Antonia Pozzi, poetry, infinite, divine, supreme calm

https://doi.org/10.14276/2532-1676/5320
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