Abstract
L’estensione della nozione di idolatria al di là del suo significato letterale è pratica comune attestata in svariati esempi nella storia del pensiero. Tuttavia, benché estremamente diffuso a livello pratico, tale uso figurato è stato scarsamente teorizzato da un punto di vista metodologico. Quest’articolo si propone di colmare tale lacuna, interpretando il rapporto tra i significati letterale e figurato di idolatria alla luce delle riflessioni di Giorgio Agamben sul cosiddetto “metodo paradigmatico”. La forma di idolatria deducibile dall’episodio biblico del vitello d’oro e la concezione di ideologia elaborata nella Scuola di Francoforte forniranno una valida coppia concettuale per testare l’efficacia di un metodo basato sul concetto di paradigma.
Parole chiave: Idolatria; Ideologia; Paradigma; Vitello d’oro; Scuola di Francoforte.
Extending the notion of idolatry beyond its literal meaning is a common practice attested in numerous examples in the history of thought. However, though extremely widespread on a practical level, this figurative usage has scarcely been theorized from a methodological point of view. This essay attempts to bridge this gap by interpreting the relationship between the literal and figurative meanings of idolatry through the prism of Giorgio Agamben’s reflections on the so-called paradigmatic method. The form of idolatry emerging from the biblical episode of the golden calf and the conception of ideology expounded by the Frankfurt School will provide a valuable conceptual pair for testing the effectiveness of a paradigm-based method.
Keywords: Idolatry; Ideology; Paradigm; Golden Calf; Frankfurt School