Il luminoso misticismo di Maimonide: il concetto di amore nella "Guida dei perplessi"

Abstract

Il termine ‘misticismo’, come il grande studioso della mistica ebraica Gershom Scholem ci insegna, è controverso. Il presente articolo rintraccia nella Guida dei perplessi di Maimonide, considerato come il più notevole filosofo razionalista del Medio Evo ebraico, un peculiare misticismo: non vi è in quest’opera alcuna separazione né tra mistica e profezia, né tra profezia e luce intellettuale. La luce intellettuale nel profeta (in particolare in Mosè) si identifica con la passione amorosa per un Dio di cui solo conosciamo come attributi positivi gli attributi d’azione, ovvero gli attributi etici (grazia, giustizia, giudizio), i quali sono anche criteri o misure di condotta per l’uomo nel suo camminare sulla terra. La profezia si oppone però alla filosofia se considerata nella sua veste aristotelica, ovvero come speculazione sull’essere. Contrariamente all’opinione prevalente, si sostiene nell’articolo la tesi di un fondamentale anti-aristotelismo di Maimonide e di un suo avvicinamento piuttosto a Platone.  

The word ‘mysticism’ – as the outstanding scholar of the Jewish mysticism Gershom Scholem maintains – is controversial. The present article discovers a peculiar mysticism in the Guide of the Perplexed of Maimonides, generally considered as the most important rationalistic philosopher in the Jewish Middle Ages. Actually, in this Maimonidean work mystique and prophecy, prophecy and intellectual light are interconnected. The intellectual light in the prophet (particularly in Moses) identifies with a passionate love for a God whose we are able to know as positive attributes only the attributes of action, i.e. the ethical ones. These attributes are also criteria or rules for human beings when they act in their life on earth. However, prophecy opposes philosophy if this has an Aristotelian garb, i.e. philosophy is a speculation on Being. Contrary to the prevailing opinion, the article defends the thesis of a fundamental anti-Aristotelianism of Maimonides and rather his closeness to Plato.   

https://doi.org/10.14276/2532-1676/4331
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