Vittorio Sainati: un’ermeneutica filosofico-religiosa “trans-mitizzante”

Abstract

Nato a Pisa nel 1926, Vittorio Sainati fu allievo di Armando Carlini, al quale dedicò nel 1961 un volume comprensivo pubblicato dalle Edizioni di «Filosofia» di Torino. Da Carlini Sainati ereditò, da un lato, l’impostazione antidogmatica e l’attrazione per un cristianesimo non riducibile a formule metafisiche e, dall’altro, la predilezione per alcuni autori della storia del pensiero: soprattutto Aristotele e Locke. Di Locke Sainati tradusse per esempio il Primo abbozzo del Saggio sull’intelligenza umana (Bari 1951; poi, in edizione separata, Roma-Bari 1985), in appendice alla traduzione carliniana del Saggio. Di Aristotele, di cui Carlini aveva tradotto presso Laterza la Metafisica, Sainati pubblicò un’antologia commentata dell’Organon (Firenze 1971).

https://doi.org/10.14276/2532-1676/3188
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